Una risorsa preziosa
L'acqua è una risorsa preziosa che non va sprecata. Soprattutto se si tratta di acqua potabile, come quella che ogni giorno Abc controlla e porta fino a casa tua.
In questa sezione puoi visualizzare e scaricare dalla mappa interattiva il documento con le caratteristiche dell'acqua distribuita nella tua zona di riferimento. I dati sono aggiornati ogni mese dal nostro laboratorio di analisi.
In fondo alla pagina troverai anche una descrizione sintetica dei parametri controllati.
Se invece preferisci avere informazioni sui valori medi dei principali parametri relativi alla qualità dell'acqua puoi consultare la specifica tabella "dati medi settimanali qualità dell'acqua".
Piano di sicurezza delle acque.
ABC Napoli ha adottato l’approccio preventivo dei Piani di Sicurezza dell’Acqua che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono lo strumento più efficace per garantire la fornitura ai consumatori di acqua potabile sicura e di elevata qualità.
Con i Piani di Sicurezza dell’Acqua, introdotti dalla Direttiva Europea 2015/1787 UE e poi ripresi anche dalla nuova Direttiva Europea concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (2020/2184 UE) che ne impone l’adozione entro il 2029, attraverso un’accurata valutazione dei rischi per la salute umana derivanti dal consumo di acqua di rubinetto, sono analizzate tutte le potenziali problematiche che potrebbero verificarsi lungo l’intera filiera idrica (dalla captazione al rubinetto), al fine di individuare e realizzare, laddove si individuano rischi rilevanti, immediate azioni di mitigazione degli stessi.
L’affidabilità della valutazione dei rischi, alla base dei Piani di Sicurezza dell’Acqua sviluppati da ABC Napoli, è assicurata dal fatto che la predetta valutazione viene effettuata da un team multidisciplinare del quale fanno parte, oltre ai responsabili delle unità aziendali coinvolte, anche esperti nominati da Enti quali: Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Regione Campania, ARPA Campania, Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Napoli Federico II e ASL Napoli 1 Centro.
Per lo sviluppo del primo Piano di Sicurezza dell’Acqua adottato da ABC Napoli, il team multidisciplinare è stato supportato anche da personale altamente qualificato del Reparto Qualità dell’Acqua e Salute del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità.
I Piani di Sicurezza dell’Acqua si affiancano alle oltre 130.000 analisi che ogni anno vengono effettuate dal Laboratorio interno di ABC Napoli, per assicurare sempre più la qualità dell’acqua distribuita all’utenza.
Per verificare la qualità dell'acqua, Abc analizza nel proprio laboratorio i campioni provenienti dai 70 punti di prelievo ubicati sull’intero sistema gestito, di cui 51 distribuiti sulla rete della città di Napoli, secondo criteri di rotazione predefiniti e tali da consentire il controllo ogni settimana di tutta la rete cittadina.
Puoi controllare i principali parametri visualizzando i risultati delle analisi che vengono svolte sull’acqua prelevata dal punto di prelievo relativo alla tua zona, attraverso la mappa interattiva visualizzata di seguito. I dati sono aggiornati mensilmente.
Inoltre, puoi prendere visione, in bolletta, dei valori medi di 18 parametri, rilevati sull’intera città di Napoli, nel periodo di fatturazione.
Se vuoi aprire la mappa e verificare le caratteristiche della tua acqua fai click sull'immagine qui accanto.
Si evidenzia che le caratteristiche dell'acqua sono diverse tra le varie zone della città in relazione alle diverse fonti di approvvigionamento connesse alla particolare conformazione del territorio. I punti di prelievo su cui sono effettuate le analisi sono stati definiti nel rispetto delle norme vigenti e in collaborazione con la ASL (Napoli 1) in modo da ottenere una misurazione rappresentativa del territorio in base alla conformazione della rete idrica.
Puoi verificare le differenti fonti (serino, acquedotto campano…) e i serbatoi dove le acque vengono raccolte e miscelate, scaricando lo schema allegato.
scarica pdf
La relazione tra le aree rappresentate e i relativi punti di prelievo si riferisce alle normali condizioni di esercizio della rete idrica gestita da ABC Napoli.
I parametri
Che cosa significa pH? E che cos'è il residuo fisso a 180°?
La durezza dell'acqua è dovuta alla naturale presenza in essa del calcio e del magnesio. Durezza totale è la durezza propriamente detta: essa può essere espressa in gradi francesi "f" (1°f =10 mg/l CaCO3). I valori consigliati sono compresi tra 15 e 50 °f. Indipendentemente dal pH e dall'alcalinità, un'acqua molto dura (>38°f) provoca deposito di incrostazioni nelle tubazioni, in particolare negli impianti di riscaldamento, e richiede nel lavaggio della biancheria un elevato consumo di detersivi, mentre un'acqua dolce (< 13°f) al contrario è addirittura corrosiva per le tubazioni metalliche.
Il residuo fisso è quello che rimane dopo la completa evaporazione dell’acqua a 180°C e rappresenta l’insieme delle sostanze di natura organica e inorganica disciolte. Per residuo fisso si intende il peso di tutte le sostanze disciolte nell'acqua, e si esprime in mg/l oppure in ppm (parti per milione). Le acque vengono comunemente classificate in base al residuo fisso in tre categorie: Oligominerali - Acque con residuo fisso a 180°C fino a 200 mg/l Mediominerali - Acque con residuo fisso a 180°C compreso tra 200 e 1000 mg/l Minerali - Acque con residuo fisso a 180°C superiore a 1000 mg/l (Con il termine Oligominerali si intendono acque "poco minerali"). Un residuo fisso inferiore a 100 mg/l rende l'acqua insipida e sfavorevole alla calcificazione delle ossa e dei denti; al contrario, un'acqua con residuo fisso superiore a 500 mg/l viene considerata difficile da "digerire".
Il pH è definito come logaritmo negativo della concentrazione di ioni idrogeno, pH = – log [H+], costituisce la misura dell’acidità e basicità della soluzione acquosa ed è risultato di tutti gli equilibri chimici presenti. Una soluzione neutra ha pH = 7; Una soluzione basica ha pH > 7; Una soluzione acida ha pH < 7.
I nitrati rappresentano l’ultimo stadio dell’ossidazione dell’azoto proteico. L’incremento della loro concentrazione nelle acque può indicare una contaminazione pregressa; tuttavia, i nitrati possono derivare anche dalla solubilizzazione del materiale roccioso o dilavamento dei terreni con fertilizzanti a base di nitrato d’ammonio. I nitrati oltre 100 mg/l possono provocare una riduzione del tasso di emoglobina nel sangue e cianosi dei lattanti.
I nitriti rappresentano lo stadio intermedio di ossidazione dell’azoto. Si tratta di una forma poco stabile e pertanto la sua presenza in un’acqua sotterranea, specie se accompagnata a quella dello ione ammonio, indica chiaramente un processo ossidativo ancora in atto. La presenza di nitriti nell’acqua oltre 0,1 mg/l è indice di inquinamento.
La presenza dell’ammoniaca in ambiente idrico deriva da degradazione delle sostanze proteiche ed è quasi sempre connessa a fenomeni di inquinamento in atto di origine organico-biologica.
Generalmente nelle acque i livelli di fluoro sono inferiori a 1,5 mg/l ma in aree ricche di minerali contenenti fluoruri le acque sotterranee possono contenerne circa 10 mg/l. Livelli di fluoruri superiori a 1,5 mg/l possono causare la fluorosi dentale (annerimento dello smalto dei denti). Poiché d'altra parte i fluoruri hanno effetti benefici nella prevenzione della carie dentaria, in alcune aree essi vengono aggiunti artificialmente all'acqua potabile (fino a 1,5 mg/l).
I cloruri sono molto comuni nei campioni d'acqua e la loro origine è molto varia. Generalmente sono più ricche in cloruri le acque che scorrono in ambienti costituiti da rocce sedimentarie clorurate, come può essere ad esempio un giacimento di salgemma, oppure quando l'acqua scorre vicino a bacini salmastri o in prossimità del mare. Se una fonte idrica presenta delle continue variazioni nella concentrazione dei cloruri, ciò può indicare la presenza di una possibile fonte d'inquinamento, visto che i cloruri possono derivare anche da materiale organico proveniente dalle fogne, come urina o feci. I cloruri possono essere presenti come sali disciolti (NaCl, MgCl2, etc.) oppure derivano dal processo di potabilizzazione per aggiunta di ipoclorito di sodio NaClO (che contiene circa il 14% di cloro attivo, utilizzato per ossidare le sostanze presenti nell'acqua, liberando ossigeno). Per l'uso potabile, di solito si tende a considerare accettabili acque con contenuto in cloruri non superiore a 200 mg/l di Cl-. Oltre 200 mg/l si possono verificare corrosioni delle tubazioni e sapori sgradevoli (sapore salino)
I dati riportati nella tabella di questa pagina rappresentano una media mensile dei risultati delle analisi effettuate quotidianamente su 51 punti di prelievo nella città di Napoli, nel rispetto di quanto previsto dal D. Lgs. 18/2023 che disciplina la qualità dell'acqua da destinare al consumo umano.
Ricordiamo che i dati non possono essere considerati come valori puntuali per tarare elettrodomestici o altro.
Parametri | Media valori rilevati | Valore di parametro |
---|---|---|
durezza totale |
30 | / |
residuo fisso a 180°C |
424 | / |
pH |
7.4 | 6,5 - 9,5 |
nitrato |
12 | ≤ 50 |
nitrito |
< 0.13 | ≤ 0,5 |
ammonio |
< 0.03 | ≤ 0,5 |
fluoruro |
300 | ≤ 1,5 |
cloruro |
33 | ≤ 250 |
|
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